Valerio Varesi

Nato a Torino da genitori parmensi e successivamente cresciuto nella città emiliana, dopo la laurea in Filosofia all’Università di Bologna, si occupa di giornalismo come corrispondente di vari quotidiani; attualmente lavora nella redazione bolognese di Repubblica.
Nel 1998 pubblica il suo primo romanzo, Ultime notizie di una fuga, in cui compare la figura del commissario Soneri, futuro protagonista di altri polizieschi scritti da Varesi, ai quali verrà ispirata la serie di sceneggiati televisivi Nebbie e delitti, in cui il personaggio del commissario buongustaio è stato interpretato dall’attore Luca Barbareschi.

Ha finora pubblicato:

Serie del Commissario Soneri

Ultime notizie di una fuga, Mobydick 1998,
Bersaglio, l’oblio, Diabasis 2000,
Il cineclub del mistero, Passigli Editori 2002,
Il fiume delle nebbie, Frassinelli 2003,
L’affittacamere, Frassinelli 2004,
Le ombre di Montelupo, Frassinelli 2005,
A mani vuote, Frassinelli 2006,
Oro, incenso e polvere, Frassinelli 2007,
La casa del comandante , Frassinelli 2008, ; Sperling & Kupfer (2007, 2011
Il Commissario Soneri e la mano di Dio, Frassinelli 2009,
È solo l’inizio, commissario Soneri, Frassinelli 2010,
Il commissario Soneri e la strategia della lucertola, Frassinelli 2014,
Il Commissario Soneri e la legge del Corano, Frassinelli 2017,
La paura nell’anima, Frassinelli 2018,
Gli invisibili. Mondadori 2019,
Reo confesso. Mondadori 2021.

Altri romanzi

Il labirinto di ghiaccio, Monte Università Parma 2003,
Le imperfezioni, Frassinelli 2007,
Mussolini, in AA. VV., Il gusto del delitto (antologia di racconti gialli), Leonardo Publishing 2008
Il paese di Saimir, Edizioni Ambiente 2009,
Africa, Graphe.it edizioni 2011,
La sentenza, Frassinelli 2011,
Il rivoluzionario, Frassinelli 2013,
Lo stato di ebbrezza, Frassinelli 2015,
L’ora buca, Frassinelli 2020,

Reo confesso

Quando Soneri, camminando per il parco della Cittadella della sua Parma, si avvicina a un uomo riverso su una panchina, per capire se è solo un barbone addormentato o se è qualcuno che sta male, certo non immagina che sta per cominciare una delle vicende più assurde e intricate di tutta la sua carriera.
L’uomo, infatti, tal Roberto Ferrari, confessa a Soneri di aver appena compiuto un omicidio. Ha ucciso un promotore finanziario che lo aveva rovinato sperperando in affari illeciti e cocaina i risparmi di una vita, che Ferrari gli aveva affidato.
Apparentemente, l’indagine più rapida della storia del commissario Soneri, anche perché Ferrari fornisce tutte le prove che servono a dimostrare la sua colpevolezza: c’è la vittima, c’è il movente, c’è il reo confesso.
Ma Soneri non è uomo di carte, o di tecnologie, o di impronte digitali. È un uomo di intuito, e il suo intuito gli dice che c’è qualcosa che non torna, che in questa apparente semplicità c’è qualcosa di sospetto. Non immagina quanto ha ragione.